Notizie
Mirafiori verso il voto. Marchionne: “Abbiamo alternative”
10/01/2011
di Fabiana Muceli
L´ad della Fiat annuncia la possibilità di spostare la produzione altrove, nel caso in cui non dovesse prevalere il consenso
Il risultato del referendum di Mirafiori si conoscerà venerdì sera: i pronostici parlano del fronte del si al 70%, se si dovessere confermare le ultime votazioni Rsu. Voteranno per primi i lavoratori del turno di notte di giovedì 13 (che comincia alle 22.00 e si chiude alle 6.00 di venerdì); a seguire i lavoratori del primo (dalle 6.00 alle 14.00) e del secondo (dalle 14.00 alle 22.00) di venerdì. Le urne dovrebbero chiudersi prima delle 22.00. Dal fronte del no, la Fiom fa sapere che “la vertenza con la Fiat rimane aperta, non è conclusa, e lo sciopero generale del 28 gennaio ha questo senso”. Queste le parole del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che corso di una conferenza stampa a Roma ha ribadito l'intenzione di non firmare l'accordo di Mirafiori qualsiasi sia l'esito del referendum.
Sempre a Detroit, Marchionne ha annunciato anche che la quota Fiat è salita dal 20% al 25% di Chrysler, affermando che ci sarebbero le condizioni per salire al 51% entro l’anno.
Sergio Marchionne: “Sede Fiat negli Usa? Non è in programma”
L´ad della Fiat Sergio Marchionne, durante l´assemblea degli azionisti, ha inoltre confermato l´aumento della quota Chrysler al 51%
Marchionne: Fiat rimane in Italia ed aumenta i salari
L´ad del Lingotto promette di equiparare i salari a quelli delle vicine Germania e Francia a patto di un aumento della produzione
Sergio Marchionne: “Mirafiori rimarrà Fiat”
Nessuna joint venture per l´impianto torinese che rimarrà totalmente di proprietà del Lingotto
Marchionne e il dopo Mirafiori
Il nuovo contratto anche a Melfi e Cassino. Fiat: la testa a Torino, a Detroit, in Brasile, in Turchia, forse anche in Cina; ma il cuore in Italia