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Fiat pensa sempre più all’America
10/05/2011
di Gianni Lo Russo
Possibilità per la casa torinese di salire fino al 70% della quota partecipativa in Chrysler
Nella documentazione trasmessa alla Sec sono contenuti specifici «diritti speciali» di cui gode Fiat nell’ambito di tale accordo; il più importante di questi è quello che prevede che, su alcune decisioni da parte del board Chrysler, vi debba essere necessariamente il voto favorevole di almeno un rappresentante del gruppo automobilistico torinese. In virtù di questi diritti, Fiat è titolare di un grosso potere decisionale in merito a tutte le delibere che possano provocare fusioni o transazioni, capaci di creare cambiamenti nel controllo di Chrysler come la vendita o il trasferimento di asset Chrysler. Il suo controllo infine avviene anche per gli investimenti del valore superiore a 250 milioni di dollari.
È intenso e delicato il lavoro che Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat sta svolgendo in questi giorni negli Usa; sono numerosi gli incontri del Top Manager italiano con le banche e gli istituti finanziari per le ridefinizione del debito residuo verso il governo degli Stati Uniti.
Il gruppo torinese è intenzionato già a partire dal mese di giugno ad aggiungere 1,3 milioni di dollari al capitale sociale portandosi al 46% e aggiungendo il 5% si garantirebbe la maggioranza all’interno di Chrysler Group. Una volta ottenuta la maggioranza per la Fiat vi sarà la possibilità di esercitare due opzioni: con la prima si acquisterà la quota detenuta dal Tesoro americano che è pari all’8%, e con la seconda si potrà rilevare il 40% della quota detenuta dal Trust Veba arrivando in questo modo ad una quota partecipativa generale del 70%.
I vantaggi che le due case automobilistiche trarranno dalla loro collaborazione sembrano essere molteplici. Da un lato la Fiat riuscirebbe nell’intento di introdurre il marchio Alfa Romeo nei mercati di USA e Canada, dall’altro Chrysler acquisirebbe una maggiore competenza nei segmenti A, B e C, sempre più ricercati dal mercato automobilistico americano.
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