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Silvio Berlusconi: è possibile l’acquisizione di Opel da parte di Fiat
12/06/2009
di Maura De Sanctis
Fissato al 18 giugno l’incontro tra il governo, la Fiat e i sindacati per decidere sul destino degli stabilimenti italiani

Tra i commenti positivi, vi sono state anche delle polemiche a riguardo la decisione della Fiat di ridimensionare gli stabilimenti in Italia. In particolare la lega ha evidenziato che in questo caso, il Lingotto dovrebbe rinunciare agli incentivi statali. Intanto Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, si prepara per l’incontro del prossimo 18 giugno, dove sia il presidente del Consiglio che i rappresentanti della Fiat, i sindacati e le Regioni si riuniranno in una tavola rotonda per discutere anche sul destino degli stabilimenti italiani e soprattutto dei posti di lavoro.
Sembra che gli stabilimenti più a rischio sono quelli di Termini Imprese, provincia di Palermo con 1.500 dipendenti e Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli con 5.000, anche se l’ad Marchionne ribadisce che non è intenzione di Fiat chiudere in Italia. Pertanto i sindacati si aspettano che la Fiat comunichi le condizioni per evitare riduzioni di capacità produttiva e di occupazione e che vengano offerte garanzie sul consolidamento degli stabilimenti in Italia, in particolare al Sud dove restano forti preoccupazioni.
In attesa dell’incontro a palazzo Chigi, la Fiat continua ad ottenere buoni risulatati: le Poste svedesi hanno infatti ordinato 3000 Fiorino Fiat modello 1.3 multijet con cambio robotizzato a 6 marce.
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