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Le modifiche alla manovra economica

30/08/2011
di Giovanni Iozzia

Dopo il vertice di maggioranza diminuiti i tagli agli enti locali e eliminato il contributo di solidarietà. Saranno dimezzati i parlamentari e abolite tutte le province

La manovra economica, dopo l'incontro di ieri, tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, alla presenza di Giulio Tremonti, approda al Senato con diverse modifiche rispetto al testo approvato alcuni giorni fa dal Consiglio dei Ministri.

Innanzitutto sono stati ridotti a 6 gli oltre 9 miliardi di tagli agli enti locali grazie alla previsioni di più alte entrate grazie alla Robin Hood Tax sulle società energetiche. Per di più, poiché potranno attingere ad una sostanziosa percentuale su alcune imposte, i comuni saranno invogliati ad una maggiore lotta contro l’evasione fiscale. In questo senso ha espresso soddisfazione il presidente dell’Anci (l’associazione dei comuni d’Italia), Osvaldo Napoli che ha definito la decisione «Una notizia positiva».

Il contributo di solidarietà, cioè un extra del 5% oltre i 90 mila euro di reddito e del 10% oltre i 150 mila, per il biennio 2013/2014 resta in vigore solo per i parlamentari; la Lega la vorrebbe, però, allargare anche ai calciatori.

Novità sulle pensioni. Anche si saranno raggiunti i 40 anni di contributi non si potrà andare in pensione se non si raggiunge l’età stabilita e non si potranno utilizzare né laurea né servizio a fini del raggiungimento dei limiti previsti.

Una forte stretta è prevista per le cosiddette società di comodo in maniera che non possano utilizzate per non pagare le tasse grazie all’escamotage dell’intestazione ad esse di qualsiasi bene di lusso, con una serie di nuove misure che hanno l’obiettivo di «eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive». Un’azione forte nei confronti di chi mantiene un tenore di vita molto alto senza dichiarare redditi corrispondenti. «È finita la pacchia per chi utilizza società di comodo o trust per non pagare le tasse» ha commentato il ministro leghista Roberto Calderoli.

Sono state eliminate diverse agevolazioni fiscali delle cooperative, in particolare la parziale esenzione dell’Ires e le deduzioni più altre.

Infine sui costi della politica, si preparerà un disegno di legge costituzionale per il dimezzamento del numero dei parlamentati e per l’abolizione di tutte le province. Ma qui i tempi diventano necessariamente lunghi.

Nessun aumento dell’Iva, quindi, mentre restano tutte le altre misure previste precedentemente.