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Golfo del Messico, forse bloccata la fuoriuscita del greggio
13/07/2010
di Giovanni Iozzia
La BP ha collocato un nuovo tappo e questa volta l’operazione dovrebbe andare bene. Inoltre, pronto per agosto, un nuovo pozzo che intercetterà il petrolio del vecchio

I tecnici della BP hanno installato un tappo di contenimento di 40 tonnellate sopra la testa del pozzo, che si trova a una profondità di un chilometro e 600 metri. Adesso bisognerà testare la tenuta del pozzo e la capacità della nuova apparecchiatura di sigillare completamente la fuoriuscita del petrolio. Se nelle 48 successive all’installazione il tappo reggerà, finalmente si potrà dire che l’operazione si è conclusa con successo. L’unica incognita è che un intervento del genere non è mai stato compiuto a profondità così elevate. Intanto, al di là dell’ultimo tappo collocato, entro il mese di agosto un nuovo pozzo, il cui scavo è praticamente completato, collocato vicino ma più in profondità rispetto a quello dai cui fuoriesce il petrolio, dovrebbe intercettare il petrolio che fuoriesce dal giacimento sottomarino e quindi bloccare il flusso che proviene dalla perdita.
Per arginare il disastro il governo americano ha impiegato oltre 13 mila uomini con l’innalzamento di barriere di contenimento e assorbimento oltre a 712 litri di sostanze disperdenti che sono già state spruzzate. Inoltre è stato previsto l’utilizzo sottomarino delle sostanze chimiche, autorizzato dalla Guardia Costiera e dall’Agenzia di protezione ambientale dopo che alcuni gruppi di ecologisti avevano avanzato timori per le ripercussioni negative che avrebbero potuto avere nei confronti della fauna e della flora, in particolare per l’industria della raccolta dei gamberi. Riportare tutto alla normalità sarà difficile, dispendioso e comporterà tempi molto lunghi. Ovviamente tutto le spese saranno a carico della BP.Intanto la BP fino ad oggi ha speso 3 miliardi e mezzo di dollari nel tentativo di contenere la marea nera. Cifre comunicate dalla stessa compagnia petrolifera. E mentre le operazioni per la collocazione del tappo procedono frenetiche, la piattaforma Ocean Endeavour della Diamond Offshore, a causa della moratoria delle trivellazioni in acque profonde decisa dal Governo Usa, ha lasciato il Golfo del Messico diretta verso l’Egitto.
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