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Mirafiori, cassa integrazione per un anno
01/02/2011
di Giovanni Iozzia
L’iniziativa era prevista nell’accordo firmato il 23 dicembre scorso per l’inizio della produzione del nuovo Suv

Renato Marino, segretario regionale Ugl Piemonte ha espresso un parere favorevole sulla situazione: «Un incontro positivo, nel corso del quale Fiat ha accolto la nostra richiesta di prestare particolare attenzione alle fasce mono reddito. L'Ugl - ha aggiunto - ha anche chiesto all'azienda di applicare la rotazione al massimo grado possibile, in modo tale che la cassa integrazione non gravi su alcuni lavoratori più che su altri, analizzando anche la posizione degli operai con ridotte capacità lavorative».
«E' stato, inoltre, deciso – ha detto ancora l’esponente dell’Ugl - di convocare una serie di tavoli con le rsu dello stabilimento per valutare, mese per mese, anche casi individuali e particolari criticità. In questo modo cercheremo di affrontare al meglio quest'anno di cassa integrazione, che con il sì all'accordo del 23 dicembre, vedrà la fine al partire del nuovo investimento».
Vincenzo Aragona della Fismic ha aggiunto: «L'accordo del 23 dicembre è quello ed è su quello che bisogna proseguire. Le Rsu in fabbrica dovranno seguire mensilmente la rotazione della cassa integrazione per quanto ci riguarda, è necessario salvaguardare i lavoratori monoreddito ».
La Fiom invece ha posto alcune questioni riguardo alle modalità e ai criteri di gestione della cassa e della rotazione tra i lavoratori, e sulla motivazione della cassa integrazione poiché che la procedura e' stata richiesta per crisi e non per ristrutturazione aziendale.
«Le risposte che l'azienda ha fornito sono insufficienti - ha detto Edi Lazzi- e non chiariscono in alcun modo come verrà gestito questo periodo di cassa integrazione. Speriamo che l'atteggiamento di Fiat cambi quando verremo convocati dalla Regione».
Sulla vicenda è anche intervenuto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.
«Saremo impegnati – ha dichiarato - non solo a verificare che l'investimento per Mirafiori si realizzi nei tempi e nei modi annunciati, ma anche che si tenga conto alle esigenze dei lavoratori e che si ponga attenzione ai problemi delle singole persone. E’ stato un accordo sofferto e questo è un motivo di responsabilità per gli amministratori. Noi abbiamo grande rispetto anche per chi ha votato no per timore di cambiamenti nel suo tempo di vita».
«Per Torino - ha concluso Sacconi - l'investimento per Mirafiori è un evento straordinariamente importante che consente di difendere l'indotto, ma anche le attività di ricerca e di stile. Questo accordo può significare anche un ulteriore attrazione di investimenti sul territorio».
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