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Aumenta il bollo per le auto di lusso
19/07/2011
di Giovanni Iozzia
La manovra finanziaria ha stabilito che le vetture che superano i 225 kw pagheranno 10 euro ogni chilowatt in più.
Dei 418 modelli (compresi sottomodelli e varianti varie) che saranno super tassati 20 sono Alfa Romeo, 17 Alpina BMW, 23 Aston Martin, 12 Bentley, 18 Cadillac, 2 Chevrolet, 12 Citroen, 6 Corvette, 6 Ferrari, 2 Fiat, 9 Fisker; 16 Ford, 7 Honda, 10 Hyundai, 33 Infiniti, 26 Jaguar, 21 Jeep, 4 Kia, 8 Lamborghini, 4 Lancia, 33 Land Rover, 47 Lexus, 4 Lotus, 9 Maserati, 4 Maybach, 6 Mazda, 8 Mini, 9 Mitsubishi, 16 Nissan, 23 Opel, 7 Peugeot, 44 Porsche, 21 Renault, 1 Rolls Royce, 14 Seat, 23 Skoda, 8 Ssangyong, 3 Subaru, 12 Toyota, 36 Wolkswagen; le altre sono Audi, Bmw, Mercedes, Saab e Volvo.
Le macchine che pagheranno il super bollo più alto sono la nuova Ferrari FF, con 485 kW, che arriverà alla bella cifra di 2.510 euro e la Lamborghini Aventador, 522 kW, che addirittura giungerà alla fantasmagorica cifra di 2.970 euro. Ovviamente l’anno e ovviamente oltre il normale bollo.
Ancora non sono state stabilite le modalità di pagamento ma chi non si metterà in regola entro i termini stabiliti subirà una multa equivalente al 30% della tassa dovuta.
A questo punto una ripresa veloce del mercato dell’auto in Italia è estremamente difficile. Pesano gli aumenti della benzina e l’accanimento della pressione fiscale con aumento delle accise e delle imposte, la riforma Ipd e il superbollo. Inoltre è l’intero «Mercato europeo che non tiene», spiega Eugenio Razzelli, presidente di Anfia. «Partito in sordina a gennaio, dopo un primo, timido recupero a febbraio, ha ricominciato a calare nei mesi successivi, e ora anche il segnale positivo di maggio ha ceduto il passo a una nuova caduta. La contrazione dei volumi riportata da tutti e cinque i maggiori mercati - continua - risulta più contenuta per Germania (-0,3%) e Italia (-1,7%), mentre Regno Unito (-6,2%) e, soprattutto, Francia (-12,6%) e Spagna (-31,4%) evidenziano una situazione di maggiore difficoltà . Nel primo semestre 2011, solo la Germania migliora la performance dello scorso anno (+10,5%), mentre la Francia rimane allineata ai volumi di un anno fa (+1%) e gli altri tre paesi chiudono in negativo. Battuta d'arresto anche per i Paesi nuovi membri Ue che, nel complesso, registrano a giugno un calo del 6,1%. Un quadro - completa Razelli - non incoraggiante, che difficilmente potrà migliorare nei prossimi due mesi estivi».
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