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Abarth: scoperta una truffa ai danni dello Scorpione
04/10/2011
di Grazia Dragone
Alcuni dipendenti sottraevano ricambi rivendendoli sul web a prezzi inferiori rispetto al valore di mercato
 
In seguito, tali prodotti sarebbero stati rivenduti, in forma privata, su internet, a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati dalla Abarth. L’indagine è partita in seguito ad una segnalazione di alcune aziende che si rivolgevano alla Abarth quale fornitore e che lamentavano la mancata consegna della merce ordinata.
I militari hanno monitorato i movimenti dei dipendenti e delle persone ad essi vicine, scoprendo l’indebito giro d’affari.
Secondo le stime, la truffa ammonta a circa un milione di euro ed include, tra il bottino, anche accessori, ricambi, centraline, turbine, sedili, ammortizzatori e impianti dei freni e infine capi di abbigliamento.
Al termine delle indagini, iniziate a febbraio, due dipendenti dell’azienda sono stati posti in stato di fermo, mentre altre 23 persone risultano indagate. Tra le accuse: furto, ricettazione in concorso e associazione a delinquere.
Il gruppo criminale aveva delle ramificazioni anche in Calabria, nella provincia di Cosenza e si avvaleva anche della collaborazione di un corriere che smistava la refurtiva nascondendola tra altri plichi. Regista dell’operazione era un ingegnere dell'azienda che aveva accesso ai magazzini e che organizzava tutte le operazioni, inclusa la spartizione dei guadagni.
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