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I 10 anni della Patente a Punti
01/07/2013
di Fabiana Muceli
Il sistema, introdotto nel 2003, festeggia il traguardo con lo sbarco in Formula 1, così come deciso dalla Fia per la prossima stagione

Per quanto riguarda invece il sistema applicato nelle strade italiane, le somme di un decennio parlano chiaro: promosso a pieni voti. Nonostante titubanze e preoccupazioni a ridosso della sua introduzione. Venti punti iniziali attribuiti a tutti i possessori di patente, a cui vengono sottratti punteggi in base alla gravità delle infrazioni commesse. Per i più virtuosi, al contrario, un bonus biennale di 2 punti, fino al tetto massimo di 30 punti. In caso di azzeramento di tutti i punti della patente, l’obbligo di dover sostenere nuovamente l’esame per il rilascio del permesso di guida.
I numeri: in dieci anni, i 37.634.404 automobilisti italiani hanno perso 85.604.842 punti, con una media di 2,275 punti in meno per ogni patente. Gli under 20 i più indisciplinati, ma è da tener conto che nei primi 3 anni le infrazioni valgono doppio: per loro una media 6,497 punti. Subito dietro la fascia fino a 24 anni (3,390), e 30 - 34 anni (2,638), mentre le altre rientrano nella media nazionale. Record più basso per gli ultrasettantenni (1,176 punti), con le donne più virtuose degli uomini.
Tra le violazioni più frequenti, il superamento dei limiti di velocità , il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, il passaggio con il semaforo col rosso e l'utilizzo del telefonino alla guida. Il bilancio complessivo è positivo. Di concerto con le norme antialcool e i controlli più severi, gli incidenti sono passati dai 265.402 del 2002 (6.980 morti), ai 205.638 del 2011. Un -22,5%, con 3.860 vittime (-44,7%) e 292.019 feriti (-22,8%). Il prezzo in vite umane è comunque ancora alto, 11 morti e 800 feriti al giorno. Ricordiamo infine che dal 1° luglio ai più disciplinati verranno assegnati gli ultimi due punti di bonus, utili a raggiungere il tetto dei 30.
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