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Calano i prezzi aumentano i consumi
31/12/2015
di Gianluca Maxia
Il mercato del greggio ha visto un anno di decrementi, abbassando quasi ogni mese il prezzo della benzina e del gasolio

Analizzando attentamente i dati si nota come il consumo di carburante sia aumentato del 3,9%, a fronte di un prezzo medio ponderato della benzina del novembre scorso calato dell’11,8% rispetto allo stesso mese del 2014 e per il gasolio auto il calo del prezzo è stato ancora maggiore ed ammonta al 13,7%. Il dato di novembre è d’altra parte coerente con il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno che vede una crescita dei consumi di benzina e gasolio auto dello 0,9% con un calo della spesa di 6,593 miliardi, e in termini percentuali dell’11,5%.
Sempre secondo l’elaborazione del Centro Studi Promotor il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno chiude infatti con una spesa alla pompa di 50,883 miliardi contro i 57,476 miliardi dello stesso periodo del 2015. La contrazione del fatturato alla pompa ha penalizzato soprattutto la componente industriale, cioè la quota che va all’industria petrolifera e ai distributori, che è diminuita del 22,6%, ma anche il gettito fiscale è calato -3,2%, per effetto del fatto che si è applicata l’Iva su un imponibile minore.
Il dato sui consumi di carburante è un indicatore macroeconomico che rispecchia abbastanza fedelmente l’andamento del PIL nazionale. Anche il Centro Studi Promotor ha correlato la diminuzione del prezzo alla pompa con la ripartenza dell’economia. E qui dovrebbero riflettere tutti gli italiani: perché se l’Italia avrà un tasso di crescita del PIL 2015 tra i più bassi d’Europa la colpa sarà anche del prezzo alla pompa tra i più alti di tutta Europa. Giusto per chiarire il perché di questa nostra situazione molto svantaggiata è bene chiarire che su ogni singolo litro che acquistiamo, noi stiamo ancora pagando un contributo: per la guerra di Abissinia del 1935, per la crisi di Suez del 1956; per il disastro del Vajont del 1963; per l'alluvione di Firenze del 1966; per il terremoto del Belice del 1968; per il terremoto del Friuli del 1976; per il terremoto dell'Irpinia del 1980; per la missione in Libano del 1983; per la missione in Bosnia del 1996; per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004. Se togliessimo queste tasse avremmo immediatamente una riduzione di circa 0,25 euro ogni singolo litro.
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