☰
Automania.it

Notizie

L’eruzione di un vulcano islandese ha bloccato l’Europa


17/04/2010
di Giovanni Iozzia

La cenere vulcanica spinta dai venti mette a rischio il volo degli aerei. Chiusi gran parte degli aeroporti del continente, potenziati i trasporti di terra

L’eruzione di un vulcano islandese ha bloccato l’Europa
Si chiama Eyjafjallajokull ed era dal 1821 che non mostrava segni di attività eppure, improvvisamente, ha gettato lo scompiglio in gran parte del continente europeo. Il vulcano, che si trova nel sud dell’Islanda, è entrato in eruzione intorno alla mezzanotte del 25 marzo scorso. Le autorità dell’isola avevano proclamato lo stato di emergenza ed evacuate le 600 persone che abitano nei pressi. L’unico, immediato problema, è stato il blocco per precauzione degli aeroporti islandesi che ha impedito a circa 1.300 turisti di ripartire come previsto. Ma le autorità locali ritenevano che tutto sarebbe tornano alla normalità nel volgere di poche ore. Non è stato così.

Nelle due settimane successive l’eruzione, invece di calmarsi, è aumentata di intensità e le ceneri vulcaniche, spinte dai venti, si sono propagate verso l’Europa. Il 15 aprile Gran Bretagna, Irlanda Svezia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Belgio e Olanda hanno chiuso i loro aeroporti e quindi anche gli altri paesi, Italia compresa, hanno bloccato il traffico aereo diretto vero il nord Europa. Immediatamente dopo si è bloccato anche il traffico aereo in Francia, Polonia, Irlanda. In pochi giorni vengono così soppressi quasi 20.000 voli. «È la prima volta nella storia del traffico aereo europeo che dobbiamo affrontare un'emergenza del genere», ha dichiarato in una conferenza stampa, il vice direttore delle operazioni di Eurocontrol, Brian Flyn. «Stimiamo che circa 4000-5000 voli potrebbero essere coinvolti nelle prossime 24 ore», ha aggiunto il portavoce di Eurocontrol, Kyla Evans, ribadendo che la situazione di caos «potrebbe durare altri due giorni». Erano previsioni ottimistiche ma completamente sbagliate. Nei giorni successivi la situazione è ulteriormente peggiorate ed i voli bloccati sono adesso circa 20.000.
Sono stati chiusi anche alcuni aeroporti italiani: Torino, Milano Malpensa, Milano Linate, Bergamo, Venezia e Bologna. E non è finita. L’Enac, l’Agenzia nazionale dell’aviazione civile ha comunicato che viene seguito « costantemente l'evolversi della situazione e nel corso della giornata, qualora ne ricorressero le condizioni, potrà eventualmente procedere anche ad un allargamento dell'area di spazio aereo interdetto ai voli e ad un'estensione temporale di tali provvedimenti». Infatti, anche nel resto d’Italia si avvertono forti disagi. A Catania Fontanarossa c'è stata l'automatica cancellazione quasi 50 voli, da Lamezia Terme e Reggio Calabria si può volare solo fino a Roma e perfino all'aeroporto di Alghero Fertilia, dove risultano cancellati diversi voli.

L’Alitalia ha invitato i propri passeggeri, con destinazioni verso e da il Nord Europa, a controllare la situazione del proprio volo prima di recarsi in aeroporto, collegandosi al sito Internet www.alitalia.it o chiamando il numero verde 800.650055. La compagnia garantisce il rimborso integrale del biglietto in caso di rinuncia a voli alternativi a tutti i passeggeri coinvolti dalle cancellazioni oppure offre la possibilità di riprogrammare il volo fino al 21 aprile senza il pagamento di penali.A causa del blocco dei voli, i viaggiatori di tutta Europa hanno cercato altri mezzi. I treni veloci Eurostar fra Parigi e Bruxelles e Londra sono stati presi letteralmente d'assalto tanto che tutti i posti disponibili si sono rapidamente esauriti e la compagnia ferroviaria ha invitato i passeggeri a non recarsi in stazione se non in possesso del biglietto. E anche le Ferrovie italiane hanno potenziato i collegamenti. Sono state aggiunte nuove corse di Frecciarossa tra Roma e Milano, di Frecciargento tra Venezia e Roma.
Il problema, però, non riguarda solo i passeggeri. La Coldiretti, infatti, denunzia che le esportazioni nazionali di prodotti deperibili, come la mozzarella di bufala e le fragole, sono messe a rischio dal blocco dei trasporti aerei.

Previsioni sul ritorno alla normalità? Nessuna finché l’eruzione non si fermerà e finché le polveri non si depositeranno. Alla fine del 2001 l’Etna, che resta il più grande vulcano d’Europa, fece anche peggio del Eyjafjallajokull ma, poiché la nube di cenere vulcanica venne spinta verso sud, in Africa dove non ci sono scali aerei importanti, i disagi si limitarono alla chiusura a singhiozzo per circa un mese dell’aeroporto di Catania Fontanarossa. La vicenda passò quindi quasi inosservata.
Intanto, finché la situazione resta immutata, nessun aereo potrà volare in assoluta sicurezza perché, oltre a limitare la visibilità dei piloti, la cenere vulcanica essendo molto sottile ed abrasiva può penetrare nei motori ed arrecare gravi danni che possono anche determinarne il blocco improvviso. E le notizie che giungono dall’Islanda non sono incoraggianti. Sembra che l’eruzione sia perfino in aumento. La nube di cenere, causata anche dallo scioglimento dei ghiacci circostanti al vulcano, ha superato gli 8.000 metri di altezza e l'assenza di pioggia e vento in Europa non aiuta certo a migliorare la situazione.
News Correlate

Toyota Hilux tra i ghiacci e la lava del vulcano islandese Toyota Hilux tra i ghiacci e la lava del vulcano islandese
La trasmissione della BBC Top Gear ha girato una puntata sul fuoristrada giapponese poco prima dell´eruzione

Vulcano Islanda: l´Italia blocca la riapertura dei cieli Vulcano Islanda: l´Italia blocca la riapertura dei cieli
I voli ripresi solo per due ore, dalle 7 alle 9. Tutto fermo fino alle 8 di domani a causa del cambiamento dei venti

   [ Altre news correlate ]



© 2015 - 2025 Automania® è un marchio registrato - Testata Giornalistica on line iscritta nel Registro della Stampa presso il Tribunale Bari n. 405/2010