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Ministero dei Trasporti: “I semafori T-Red sono regolari”
06/05/2010
di Fabiana Muceli
Le infrazioni sospese, per un totale di 60 milioni, potrebbero ora essere pretese agli automobilisti multati

Nella bufera anche colui che è stato considerato l'inventore del T-Red, Stefano Arrighetti, ingegnere e titolare della Kia Srl. Il vuoto normativo lasciava infatti al costruttore la libertà di impostare lo scatto dal giallo al rosso: un tempo che, a parere dei Pm, in molti comuni non permetteva agli automobilisti una frenata reattiva. Un esempio su tutti quello di Segrate, in provincia di Milano, dove tra lo scatto del rosso e la registrazione dell'infrazione, passava appena un decimo di secondo. Con soli quattro decimi in più, sostiene la procura, si sarebbe evitato il 60% delle multe.
“I T-Red sono regolari”, ribatte invece il ministero, e la spiegazione della reintroduzione sta nel fatto che i relè, ovvero i trasformatori di corrente messi al bando dalla procura di Verona e che permettono al T-Red la trasmissione degli impulsi, non sono installati dentro il sistema e, soprattutto, non sono una componente fondamentale. Per il semaforo incriminato, infatti, il ministero aveva già rilasciato la concessione dell'omologazione. Gli automobilisti delle regioni più colpite, Lombardia e Veneto, potrebbero quindi vedersi recapitare le infrazioni fotografate dai semafori intelligenti. Si parla di 40 comuni coinvolti e ben 60 milioni di euro di multe in totale da pagare. Ma le associazioni dei consumatori e degli automobilisti non ci stanno. “E' vergognoso”, fanno sapere da Treviso, chiedendo ai cittadini di non pagare le infrazioni fino a quando non ci saranno ulteriori precisazioni. Mentre alcuni comuni della Lombardia e del Veneto già si preparano a reintrodurre i tanto temuti e discussi semafori spia.
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