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Termini Imerese, nel 2012 si chiude
12/01/2010
di Fabiana Muceli
Marchionne non lascia speranze, al Salone dell´auto di Detroit conferma la chiusura dell´impianto siciliano e presenta il prototipo elettrico della 500

Al momento non sembra esserci quindi nessuna possibilità di salvare il complesso industriale: anche il possibile interesse di Simone Cimino, presidente di Cape Natixis Sgr e promotore di una cordata italiana per produrre auto ecologiche proprio a Termini, viene definito da Marchionne una semplice speculazione mediatica.
Immediata la risposta degli operai di Termini Imerese. Questa mattina sono nati scioperi spontanei sin dalle prime ore, a partire dal reparto montaggio dove la prima squadra ha incrociato le braccia dalle 7.30 alle 8.30. Poi la seconda squadra, che si è fermata alle 9.30. E via in tutti gli altri reparti, secondo quanto riporta la Fiom, che guida gli scioperi e che accusa Marchionne di non affrontare la questione in modo veritiero. Secondo il segretario Roberto Mastrosimone, la Fiat dovrebbe aumentare la produzione e rispettare quello che un anno fa condivise con i sindacati, ovvero produrre la nuova Lancia Ypsilon a Termini Imerese.

Contemporaneamente alla cruciale questione del nodo siciliano, il Lingotto esordisce al salone di Detroit con un'altra vettura, la Fiat 500, in due versioni: nera Abarth (vettura di Sergio Marchionne con cui va in giro per le strade di Detroit) e grigia elettrica. Proprio quest'ultima, che è stata frettolosamente definita dalla stampa come la nuova scommessa da giocare sul mercato americano, si è rivelata poi un mero esercizio ingegneristico, come ha chiarito il management Chrysler. Non esisterebbe infatti nessun piano per una produzione di serie della 500 BEV. Lo stesso Marchionne ha dichiarato che, la Fiat 500 Elettrica ha un’autonomia di appena 160 chilometri e un costo di 40.000 dollari, l'elettrica non potrebbe essere competitiva sul mercato.
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