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Incontro tra Fiat, Governo e enti locali piemontesi


12/02/2011
di Giovanni Iozzia

Marchionne ha garantito che la Fiat rimarrà in Italia ed ha confermato gli investimenti previsti

Incontro tra Fiat, Governo e enti locali piemontesi
«Marchionne ha detto al Governo e a noi Enti locali che la Fiat resterà italiana». Lo ha reso noto il sindaco di Torino e presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino, che ha partecipato all'incontro a Palazzo Chigi tra il Governo ed i vertici della Fiat, alla presenza degli enti locali del Piemonte: Regione, provincia e comune di Torino.

L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, è arrivato a Palazzo Chigi intorno alle 11,30 di sabato, con lui il presidente della Fiat John Elkann. Ad attenderlo i ministri dell’Economia, Giulio Tremonti, dello Sviluppo Economico Paolo Romani e del Lavoro Maurizio Sacconi; presente anche il sottosegretario Gianni Letta. Al vertice hanno partecipato anche i rappresentanti degli enti locali piemontesi: il presidente della Regione Roberto Cota, quello della Provincia di Torino Antonio Saitta, e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Intorno alle 13,00 è poi arrivato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi insieme. L’incontro si è concluso intorno alle 13,30; Marchionne ed Elkann hanno abbandonato Palazzo Chigi senza rilasciare nessuna dichiarazione.

Le prime notizie giunge da un comunicato della Presidenza del Consiglio che dice testualmente: «Il presidente e l'amministratore delegato della Fiat, John Elkann e Sergio Marchionne, hanno confermato al Governo l'intenzione di perseguire gli obiettivi di sviluppo della multinazionale italiana, che prevede la crescita della produzione nel nostro paese da 650 mila a 1 milione e 400 mila auto, un obiettivo sostenuto da un investimento di Fiat e Fiat Industrial per circa 20 miliardi di euro». Poi il comunicato della Fiat: «L'esecutivo ha confermato che concorrerà a realizzare le migliori condizioni di competitività perché gli investimenti previsti in Italia siano il volano per raggiungere il più alto posizionamento rispetto ai concorrenti del settore».

Positivi i commenti dei rappresentanti istituzionali che hanno partecipato all’incontro. «Fiat è una grande multinazionale – ha detto Paolo Romani - che si sta espandendo nel mondo ma che rimane con un cuore italiano». Romani ha inoltre confermato l'incontro con i sindacati lunedì prossimo per l'accordo di programma su Termini Imerese. «Il futuro di Fiat – ha aggiunto Maurizio Sacconi -, il suo radicamento in Italia, l'effettiva realizzazione degli investimenti sono condizionati dalla governabilità degli stabilimenti . Le relazioni industriali per Fiat sono decisive, così come lo sono anche per il governo e gli Enti locali». Roberto Cota: «Sono soddisfatto delle parole di Marchionne che ha detto che la Fiat resterà italiana. Adesso il nostro compito è quello di vigilare». Antonio Saitta ha commentato: «Abbiamo avuto rassicurazioni dalla Fiat sugli investimenti in Italia. C'e' stato anche un impegno del governo nazionale, poi la conferma degli investimenti. Quindi usciamo con maggiore serenità da questo incontro rispetto ai mesi scorsi».
«Da parte mia - ha detto ancora il sindaco Chiamparino - insieme al ministro Sacconi abbiamo sottolineato la necessità di un sistema che coinvolga di più i lavoratori».

Aria serena anche per la maggior parte dei sindacati. «Stando alle dichiarazioni delle Fiat la bolla si è sgonfiata da sola». E’ stato questo il commento del segretario generale della Uilm Rocco Palombella che poi ha aggiunto: «Quelle su un possibile trasferimento di Fiat a Detroit, erano solo esternazioni. Non c'eravamo allarmati non abbiamo mai pensato che un'azienda che tenta di investire e che inizia a spendere per Pomigliano e per Mirafiori sia così stolta da andarsene. Questa è solo la conferma di ciò che sapevamo, che la produzione di 1,4 milioni di auto avverrà negli stabilimenti italiani. Noi abbiamo investito in questo progetto e siamo quelli che hanno voluto fare in modo che non avessero alibi. Il fatto che lo abbiano detto anche al governo è un'ulteriore garanzia di ciò che sapevamo, che il progetto Fabbrica Italia va avanti».
«E' importante che oggi la Fiat abbia confermato non solo l'italianità del gruppo ma soprattutto il piano di investimenti previsto nel nostro Paese a dispetto di tutti i pessimisti di professione e di tutte le cassandre antinazionali».E’ questo il commento del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «Per quanto ci riguarda - ha detto ancora - la Cisl continuerà a dare garanzie alla Fiat, ma in cambio chiederemo garanzie sul piano del mantenimento dei livelli occupazionali, maggiori salari e più partecipazione dei lavoratori alle scelte della Fiat».
Assolutamente negativo, invece, il commento del segretario della Cgil Susanna Camusso: «L'incontro di questa mattina è solo una passerella. E' da un anno che il governo dovrebbe chiedere di conoscere il piano industriale annunciato dalla Fiat, come si struttura, capire che conseguenze ha e come le alleanze internazionali possano influire o meno. Se non c'è un Governo in grado di essere autorevole nei confronti di una grande impresa, la si insegue come l'incontro di oggi dimostra».
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