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Fiat, continua la scalata per il controllo di Chrysler


01/06/2011
di Giovanni Iozzia

L’obiettivo adesso è l’acquisizione dell’1,7% delle azioni in possesso del Canada

Fiat, continua la scalata per il controllo di Chrysler
La Fiat vuole rilevare l’1,7% delle azioni di Chrysler in possesso del governo del Canada e della regione dell’Ontario. E’ stato lo stesso amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, a comunicarlo, nel corso di un incontro al ministro delle finanze canadese, Jim Flaherty.La risposta del ministro non si è fatta attendere. «Non abbiamo mai pensato che il governo del Canada debba essere nel business dell'auto e allo stesso tempo dobbiamo puntare a creare valore per i contribuenti canadesi - ha precisato Flaherty in una nota- quindi prenderemo in considerazione ciò che ci sarà proposto tenendo fermi questi due principi».

«Il ritorno per i contribuenti non va misurato solo in termini monetari ma anche in termini di investimenti e di posti di lavoro», ha aggiunto il membro del Governo di Ottawa. La Fiat non possiede nessuna opzione riguardo la vendita di questo 1,7% e i canadesi sembrano essere disposti a vendere solo se la cifra sarà adeguata e un primo valore delle azioni si potrà desumere solo dopo che il Tesoro degli Stati Uniti avrà ceduto il suo 6%. I canadesi, quindi, possono aspettare una futura Ipo (Initial Public Offering cioè offerta pubblica iniziale per una nuova società quotata in Borsa) di Chrysler o ancora più tempo.

La , intanto, conferma la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo fissato a 8 euro per il titolo Fiat. Gli analisti della banca d'affari, in un report recentemente pubblicato dopo i «movimenti aggressivi» del Lingotto per arrivare al controllo di Chrysler, sottolineano come la scalata sia realizzata prima di quando previsto e che la Fiat è nelle condizioni di avere pieno controllo della Chrysler senza che essa sia quotata in Borsa.

Secondo Barclays c'è la «distinta possibilità» che non si arrivi all'Ipo di Chrysler e che Fiat possa accrescere ulteriormente la sua quota rilevando il 16% ancora in mano al sindacato Uaw Veba, che il Lingotto può acquistare a partire da giugno 2012.

«Vediamo la possibilità – dice il report di Barclays – che Fiat negozi l'acquisto della rimanente quota di Veba, cash o in cambio di azioni Fiat» e in questo modo si «aumenterebbe il valore di Fiat permettendo piena integrazione di Fiat in Chrysler sia finanziariamente che operativamente».

Inoltre, sempre secondo Barclays, la casa torinese potrebbe creare «liquidità addizionale» attraverso una quotazione di Ferrari, che potrebbe essere realizzata ad Hong Kong sulle orme di Coach o Prada, o di Magneti Marelli.
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