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Benzina o metano? Cosa fa bene agli italiani dopo il rincaro del grezzo


09/10/2013
di Maura De Sanctis

Nel 2013 aumenta la percentuale delle vendite di auto a gas metano

Benzina o metano? Cosa fa bene agli italiani dopo il rincaro del grezzo
[ Roma ] - Il 2013 ha visto aumentare più del 29% la vendita di auto a gas metano, per contro si registra una diminuzione di quelle a benzina del 15,7% e dell’8,5% per quelle a gasolio. Quasi tutte le case automobilistiche hanno rinnovato in tal senso il proprio parco macchine, 14 i nuovi modelli in commercio. L’Italia è leader mondiale nel settore con circa 750mila vetture, ma evidentemente la ragione sta proprio nel fatto che il costo della benzina nel nostro paese è più elevato rispetto al resto d’Europa. L’unico inconveniente è la ridotta presenza di stazioni di servizio sul territorio cui la NGV Italy, l’Assogasmetano e la Federmetano stanno cercando di porre rimedio.

Due importanti appuntamenti si svolgono proprio nella giornata di oggi e domani al Palazzo dei Congressi di Roma con la manifestazione “Oil&nonoilâ€, dedicata al settore della distribuzione carburanti e del “non oilâ€, organizzata da Veronafiere. La manifestazione vuole far il punto su un settore in continua crescita e sugli ultimi dati che hanno visto diminuire i consumi di benzina e gasolio del 4,6% ovvero circa 978.000 tonnellate.

L’evento è finalizzato a trovare soluzioni per ovviare alle carenze infrastrutturali ritenute il principale ostacolo allo sviluppo di carburanti alternativi. L’obiettivo sarebbe quello di garantire entro il 2020 la presenza massiccia sul territorio di stazioni di rifornimento con distanze massime di 150km. Un reale ostacolo a tale progetto pare sia la forte disparità fra le regioni più virtuose come l’Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Marche e le altre, specie nel Mezzogiorno, come la Calabria, Sicilia, Basilicata, Liguria e Friuli che hanno pochissime stazioni e dove vi sono aree completamente sprovviste del servizio. Il direttore di Metano & Motori, Alfredo Zaino ha dichiarato che tale disparità potrebbe essere eliminata con la realizzazione di 1.132 nuovi impianti.

Sta di fatto che in periodi di crisi un auto più ecologica tira di più rispetto ad una vettura tradizionale. Ciò probabilmente è dovuto all’esigenza dell’automobilista di badare più ai costi di gestione della vettura che ad altri fattori come il costo iniziale di acquisto. Ma i vantaggi non riguardano solo il minor costo del carburante ma anche e soprattutto il ridotto impatto ambientale, la possibilità di usufruire degli incentivi statali e di circolare quando ci sono le limitazioni al traffico.
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