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Come sarà la race car del futuro? Eccola
04/08/2014
di Domenico Scalera
La macchina da corsa del futuro disegnata da Sergio Rinland, con motori elettrici e tanto altro

Il vicolo futuristico è stato progettato con quattro motori elettrici, presenti inizialmente a bordo della monoposto e alimentati da una batteria a combustibile a idrogeno e una batteria aggiuntiva agli IoLi come riserva di potenza. In futuro i circuiti potranno avere un’infrastruttura di ricarica a induzione, che consentirà alle vetture di correre senza dover trasportare energia a bordo, aumentando l’efficienza e alleggerendo l’auto.
Per quanto riguarda l’aerodinamica, il veicolo utilizzerà dei sistemi adattativi, in altre parole la monoposto potrà assumere forme diverse, tramite materiali piezoelettrici presenti all’interno dei materiali laminati compositi. La carrozzeria adattativa consentirà di ridurre la resistenza aerodinamica sui rettilinei, aumentare la deportanza in curva e controllare i sistemi di raffreddamento durante la corsa. Sarà anche dotata di nano particelle presenti nei materiali compositi che consentiranno una maggiore resistenza e sicurezza oltre a conferire una maggiore leggerezza al veicolo. Il tutto sarà controllato da telecamere e piccoli display presenti nell’abitacolo che offriranno al pilota una visione a 360°, che consentirà l’eliminazione degli specchietti retrovisori.
I pneumatici saranno dotati di sensori interni che invieranno le informazioni al computer di bordo, che sarà in grado di adattare le sospensioni a secondo del tipo di asfalto, l’erogazione della potenza e il sistema di frenata, in modo da sfruttare al meglio le gomme. Anche i pneumatici, studiati appositamente da Dunlop, utilizzeranno dei sistemi intelligenti in grado di controllare la temperatura, la pressione, e sarà anche possibile cambiare la loro forma. Tutto questo servirà a, ridurre l’attrito durante il rotolamento, migliorare le prestazioni aerodinamiche sui rettilinei e aumentare la zona di contatto in curva e in frenata. Le gomme saranno in grado di adattarsi alla pista sia sull’asciutto e sia sul bagnato, evitando di fare i pit stop durante la corsa.
Il sistema di frenata, non utilizzerà freni a disco tradizionale, ma sarà in grado di recuperare l’energia in frenata al 100% che sarà immagazzinata in super-condensatori o nei volani e potrà essere utilizzata durante la corsa quando servono picchi di potenza.
Che dire, una race car progettata con buoni propositi, chissà se riusciremo a vederla in pista.
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