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Fiat-Chrysler: nominata la nuova squadra di comando


29/07/2011
di Grazia Dragone

Varato il nuovo team composto da 22 top manager che gestiranno il neonato gruppo automobilistico

Fiat-Chrysler: nominata la nuova squadra di comando
Dopo la fusione tra i due costruttori del settore automotive, Fiat e Chrysler, arriva la nuova squadra di comando, composta da ventidue top manager, Marchionne incluso, che dirigerà i vari settori del nuovo gruppo automobilistico. Trait d’union sarà sempre il manager italo-canadese, che coordinerà tutto il Gec, Group executive council, l’alto organismo decisionale, dopo il cda che avrà la supervisione dell’andamento dei business e definirà gli obiettivi e le decisioni strategiche e gli investimenti del gruppo.

Saranno quattro le strutture in cui sarà suddiviso il Gec. Una di esse sarà composta da quattro gruppi operativi regionali che si occuperanno della produzione e vendita delle auto, di ricambi e assistenza (Mopar), di componenti e di sistemi di produzione e fonderie (Comau e Teksid). Ognuna sarà affidata a un Chief operating officer (Coo).

Sergio Marchionne guiderà tutto il gruppo Fiat-Chrysler e avrà la responsabilità del Nord America, mentre Gianni Coda seguirà l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente; Cledorvino Belini gestirà l’America Latina e Michael Manley l’Asia. Pietro Gorlier coordinerà il Mopar, Enrico Razelli i componenti e Riccardo Tarantini Comau-Teksid. Alessandro Baldi, uomo di fiducia di Marchionne, sarà l’Executive Coordinator, coordinerà, cioè il Gec.

La seconda struttura comprende Olivier François, che sarà responsabile del marchio Fiat e Chief Creative Officer dei brand e sarà sostituito al marchio Lancia-Chrysler da Saad Chehab, mentre Lorenzo Sistino conserverà la responsabilità dei veicoli commerciali. Harald Wester si occuperà dei marchi Alfa-Abarth-Maserati; Manley di Jeep e Reid Bigland di Dodge.

La terza struttura guiderà i processi industriali attraverso Wester, nominato anche Chief technology officer; Lorenzo Ramaciotti a capo del design; Stefan Ketter, che gestirà il Manufacturing technology & coordination, mentre Vilmar Fistarol dirigerà gli acquisti del gruppo (Group purchasing), Doug Betts della qualità. Infine, Bob Lee sarà il Powertrain coordinator e Mark Chernoby seguirà il Product portfolio management.

La quarta struttura avrà funzioni corporate di supporto ed è rappresentata da Alfredo Altavilla, collocato al Business development; Alessandro Baldi al Fiat services & holdings. Richard Palmer avrà la carica di Chief financial officer, mentre Linda Knoll gestirà le risorse umane (Chief human resource officer).

I manager che compongono il nuovo team dirigenziale lavoravano già all’interno dei due marchi. Le nomine sono state fatte cercando il maggiore equilibrio possibile. Infatti, fra i sette Chief operating officer, sei provengono da Fiat e uno, Manley, da Chrysler. Mentre, dei 22 top manager tredici appartengono a Fiat e nove a Chrysler.

“Queste nomine nel Gec sono il risultato di un profondo processo di valutazione delle competenze tecniche e di leadership delle persone. Altrettanto importante è il fatto che riflettono le diversità culturali e geografiche dei nostri business. Riconosciamo a questi leader la capacità di fare di Fiat-Chrysler un gruppo multinazionale efficiente in grado di competere nell’industria automobilistica mondialeâ€, sono state le parole di Marchionne.

In seguito alle nuove nomine, si sono susseguiti i commenti poco lusinghieri dei sindacati, per i quali appare ormai evidente come la Fiat abbia abbandonato definitivamente l’Italia, prediligendo il Nordamerica. “Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, l'attuale struttura dimostra dove sta il centro direzionale: non è in Italiaâ€, dichiara Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom, che aggiunge: “In Italia, invece, la Fiat sta chiudendo tre stabilimenti: Cnh di Imola, Irisbus di Avellino e Termini Imereseâ€.
Anche per il presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, la riorganizzazione della Fiat è un pessimo segnale, che preannuncia un abbandono definitivo dello scenario italiano.
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